Occhi, profumi e sorrisi, l'India dalle mille contraddizioni. La nostra India.
- GlobalFriends
- 31 mar 2018
- Tempo di lettura: 3 min
L’india fiabesca e sontuosa delle meraviglie, l’India dei Maharaja che si facevano pesare e distribuivano il corrispettivo in oro agli indigenti, i palazzi principeschi, i mille profumi speziati che ti avvolgono appena ci metti piede. E’ questa l’India che si immagina fin da piccoli e che ti sorprende e avvolge per chi sa viaggiare in maniera sostenibile e sa apprezzare una terra dalle mille sfacettature.
Il nostro itinerario di viaggio si è focalizzato nello Stato dell’India nord-occidentale , per ammirare il fantastico Rajasthan, chiudendo poi ad Udaipur dove ha sede la nostra associazione partner “Step Volunteer”.
Abbiamo deciso di iniziare la nostra prima tappa indiana a Varanasi, la città santa e sacra a Shiva nel Gange, nonché il punto di pellegrinaggio più importante per un induista: secondo gli induisti il Gange fiume sacro, è l’unico posto della terra in cui gli dei permettono agli uomini di sfuggire al Samsara, un perpetuo ciclo di vita, morte e rinascita, da cui ogni anima è imprigionata.
La morte è solo un anello della catena, per questo motivo da secoli milioni di induisti vengono a morire a Varanasi o a far spargere le proprie ceneri.
Non si può fare un viaggio in India senza aver visitato Agra, il forte e il Taj Mahal, una delle sette meraviglie del mondo, un mausoleo fatto erigere dall’imperatore Shah Jahan in memoria della defunta moglie.
Ci siamo poi spostati alla città rossa Jaipur, con il Forte Amber che domina la valle circostante, il Palazzo dei Venti e l’osservatorio astronomico all’aperto per proseguire poi verso Bikaner, che fu un importante punto di sosta sulle grandi vie commerciali percorse dalle carovane.
La quarta città che abbiamo visitato è stata Jaisalmer, la città era una tappa obbligata per chi percorreva la via della seta ed è ancora oggi un avamposto nel deserto del Thar.
Città ricca di haveli, le antiche residenze di lusso è famosa per le sete e le pietre preziose.
La nostra ultima tappa, e probabilmente la più affascinante per vari motivi che scoprirete, è stata Udaipur con il bellissimo tempio di Ranakpur.
Detta la Venezia d’Oriente, perché si affaccia su più laghi, ha un’atmosfera romantica e palazzi da fiaba.
Udaipur è una città che a noi ha colpito nell’intimo, in quest’India fuorimano, rurale appena fuori città, abbiamo trovato l’anima di questo immenso paese.
È proprio qui che ha sede la nostra Associazione partner “Step Volunteer”, che lavora a stretto contatto con molte comunità tribali svantaggiate, incoraggia la frequenza scolastica dei bambini e tiene programmi che includono la salute degli stessi, il miglioramento delle infrastrutture inadeguate e dei vari siti di lavoro.
MissionStep lavora come una ONG di base nei villaggi del distretto di Udaipur fornendo cibo, vestiti e altri elementi di base per una vita migliore.
Qui ad appena pochi passi dalla città dei palazzi lussuosi, della seta e delle pietre, si trova una delle tante comunità di circa 200 persone che vivono nell’ immondezzaio cittadino.
Dormono in capanne di fortuna o sotto case fatiscenti mentre di giorno scandagliano l’immondezzaio, alla ricerca di materiale di recupero che gli garantisca un altro giorno di sopravvivenza.
I bambini nascono qui e passano i loro primi anni di vita scalzi e affamati, alla disperata ricerca di cibo, rovistando nell’immondezzaio.
Il primo progetto di Global Friends è aiutare i bambini garantendo un’area apposita di 2500 piedi con una tettoia abbastanza grande da poterne contenere 40, dove potranno avere un’istruzione adeguata e riparati dalle intemperie della stagione delle piogge.
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