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5 milioni di italiani in povertà assoluta, il dato più alto dal 2005

  • GlobalFriends
  • 29 giu 2018
  • Tempo di lettura: 2 min

Dal 2005 non erano così tante le persone che non erano in grado di comprare il minimo indispensabile per vivere, beni considerati necessari. Vivono in povertà assoluta il 6,9% delle famiglie (erano il 6,3% nel 2016), e la quota supera il 10% nel Mezzogiorno, nelle famiglie con figli a carico e in quelle degli operai. Spesso perciò non basta un lavoro per vivere: le famiglie operaie in povertà assoluta sono l'11,8%, una quota più che doppia rispetto a quelle dei pensionati. Le maggiori difficoltà riguardano, in particolare, i nuclei con figli: l'incidenza della povertà cresce all'aumentare del numero di bambini e raggiunge il 20,9% per le famiglie numerose, con tre o più minori.

Nel giro di soli dodici mesi il peggioramento è stato sensibile: era indigente il 6,3% delle famiglie e oggi siamo saliti al 6,9%, gli individui poveri assoluti erano il 7,9% della popolazione e a fine ‘17 siamo arrivati all’8,4%. Parte di questo incremento è puramente tecnico-statistico legato al computo dell’inflazione (due decimali) ma colpisce che tutto ciò avvenga in una fase di ripresa e non di recessione e che, come annota l’Istat, entrambi i valori siano i più alti dal 2005, inizio delle serie storiche.

La crescita del Pil, quindi, non riesce a mitigare le disuguaglianze ed è una novità non da poco perché in passato comunque le ripartenze avevano prodotto effetti positivi anche in basso. Per avere qualche riferimento concreto sui valori delle soglie di povertà è utile ricordare che vengono calcolate sulla spesa per consumi di una famiglia. Ad esempio, per un adulto (di 18-59 anni) che vive solo, la soglia di povertà̀ è pari a 826,73 euro mensili se risiede in un’area metropolitana del Nord, a 742,18 euro se vive in un piccolo comune settentrionale, a 560,82 euro se risiede in un piccolo comune del Mezzogiorno. Tra gli individui in povertà assoluta si stima che le donne siano 2,5 milioni (incidenza pari all’8,0%), i minorenni 1,2 milioni (12,1%), i giovani di 18-34 anni 1,1 milioni (10,4%, valore più elevato dal 2005) e gli anziani 611mila (4,6%).

Una persona che si definisce povera detiene un reddito inferiore del 60% rispetto al reddito medio nazionale, nel suo nucleo familiare poche persone lavorano oppure vive in una situazione di grande privazione materiale.

La povertà non è soltanto la diminuzione del potere d'acquisto ma anche la nullificazione del risparmio e la perdita di valore dei beni con conseguenze che nelle città accrescono l'esclusione e l'emarginazione

In Europa nel 2016 le situazioni più gravi sono state registrate invece in Bulgaria col 40,4% di povertà assoluta, Romania al 38,8% e Grecia 35,6%.

Vivono situazioni di minore incidenza della povertà la Repubblica ceca, Finlandia e Danimarca.

Una grande responsabilità della crescita della povertà globale dipende da dinamiche economiche sempre più selvagge e di limitati strumenti legali per evitare che cittadini ingenui siano spogliati dei loro averi grazie a speculazioni criminali.

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